"un tranquillo saliscendi" -> "paura di morire"
Organizzati per ripartire alle 7, ma ingenuamente bloccati dalla compulsività maniacale di Angelini Luciano (al cesso ci va solamente giocando al cell e perdendosi nell’assumere sostanze di dubbia provenienza). Il sole intanto si alzava.
Che fresco, come si sta bene... Oh che bel paesaggio! ...senza macchine, ancora tanta ombra, vegetazione rigogliosa... Ma sempre quel vento contro!
Arezzo era anche troppo vicina come tappa, 35km... Ma già un paio di segnali avversi.. Il gps e le indicazioni cercano di farci entrare nella strada riservata solo alle macchine e per venirne fuori lax buca in una buca...Risultato: perso il giusto ritmo acquisito e test delle bombolette per gonfiare!
In 15 min eravamo di nuovo in marcia.
Sali e scendi affrontabili ma la salita rimane tediosa e la discesa fa perdere quota inutile. L'unica strada sana é la strada piana...e senza Vento!
Colazioncina nella brutta Arezzo ma con un bel parco... Ci siamo un pò rinfrescati e riforniti... Comincia ad essere caldo, ma ancora dei km dovevano essere macinati prima della siesta pranzo... L'idea unica era rifuggire il caldo...anche la salita più dolce faceva affannare!
Il sole picchiava da tempo, e l'unico posto x mangiare controvoglia qualcosa si é rivelata "Albergo", cittadina di una via lunga 300mt e senza un briciolo di ombra!
L'unico risto-bar aveva come cameriere un tossico.. A cui fiduciosi abbiamo chiesto direzioni per Siena:
K è il Kighi
S è il Sleppy
CT è il cameriere tossico
() i pensieri
[] descrizione
K: Scusa, un informazione, per Siena?
CT: Mah….. passate per monte san Savino, da li per Siena
S: (monte?!) ..ma sale molto per monte san Savino?
CT: noo, non sale molto, dopo ….Siena è dura….
K: (il tratto dopo Siena è duro)
S: (il tratto prima o dopo Siena è duro!?!?)
S: Un parchetto qua vicino?
CT: [fa una faccia come se ci attendesse la morte in mezzo ad un deserto senza arbusti]
S: Una zona ombreggiata?
CT: [continua a fare quella faccia] no qui in zona niente…
S e K: ok, grazie mille ciao…
Appena saliti in sella, il parchetto era li a soli 20mt dal bar!!, conclusioni:
- Non si chiedono informazioni nei risto-bar.
- Non si chiedono informazioni ai tossici.
- Tantomeno si chiedono informazioni ai tossici che servono nei risto-bar.
Per noi quel tizio aveva viaggiato tanto…ma restando seduto. I dubbi riguardo le sue indicazioni iniziavano a tarlarci.
Purtroppo nel parchetto é rivenuta fuori la storia del mezzobocchino, che ha alleviato le nostre pene (chiaramente solo a due dei tre attraversatori, perché ricordiamo al mondo nn c'é nulla di peggio!)
Ripartiamo alle 15:00 alla volta di monte san Savino, il caldo è asfissiante e la digestione in corso non aiuta! Arriviamo a monte san Savino, seguendo le indicazioni del GPS, che ci portava direttamente in paese lungo una salita costante e poco piacevole. Con astuzia Fede riconosce nel Gps una scorciatoia che a suo dire ci evitava la salita per il paese. Ecco, questa idea si è rivelata subito dopo una cazzata! La scorciatoia in effetti c'era ma portava anche questa sul al paese con una salita di 300m al 20 %. Inutile dire che si faceva fatica a farla a piedi. Mannaggia!! Colpa mia (Fede)!
Passato san Savino inizia la parte più tediosa in assoluto: una salita di 8 km, vento, a tratti forte, contro e caldo infernale. Il Kighi comincia a sparire all'orizzonte, rimaniamo io e Luciano. La salita controvento ci stava sfiancando le gambe e nello spirito. La soluzione più facile sarebbe stata tirare il mezzo nel bosco, ma bisognava stringere i denti. Ed eccoci di nuovo a piedi per 2 o 3 km, riprendiamo fiato e continuiamo lentamente a portare via metri su metri al monte. Raggiungiamo il Kighi, no si impreca neanche più. Le parole lasciano posto allo sconforto ed alla consapevolezza di avere fatto una cazzata. Giusto il panorama ci tirà un pò sù!
Intanto vecchi toscani bestemmiavano come turchi in questo casolare sperduto nel nulla.
Crediamo di essere arrivati sul crinale, ma non era cosi, dietro la curva c'era una nuova salita e così via fino a che il ricordo svanisce nel tedio e nella fatica. Ma alla fine arriva anche la discesa e ci si riposa un pò!
Siamo stanchi morti, per Siena mancano 22 Km, è quasi andata la seconda tappa? Ma anche per il cazzo! Il gps di Fede si scarica e con lui tutte le pile portate dietro, qui, a pochi km da Castelnuovo Berardenga finiscono i dati del gps. Dunque, siamoa 20 km da Siena , il gps vuole farci passare per forza per l' E 78 in cui però con le biciclette non possiamo andare! Dalla cartina vediamo subito che arrivare a Siena non sarà facile e non sappiamo come fare. Il caldo ancora ci massacra, decidiamo di arrivare a castelnuovo B.. Io (Fede) affronto con sconforto l'ultima salita per il paese, ci fermiamo ad un supermarket e lo derubiamo di tutto il gatorade. Fuori dal market abbiamo raggiunto, in particolare io il massimo del tedio,( il mio limite negativo psico-fisico). Mi formicolava il braccio sx ed ho confessato a Lax la mia paura di morire. Ma non eravamo ancora arrivati.
Intanto il Kighi , anche lui sofferente, soprattutto per la strada ignota verso Siena, decide di partire da solo. Ormai cominciava ad essere tardi così ci precede per cercare un albergo in cui riposarci. Il Kighi è stato più fortunato di noi nel trovare la strada verso Siena. Invece noi?! Sfiga su sfiga: non solo non prendiamo la strada che ha fatto il Kighi, ne prendiamo un'altra che poi sbagliamo, torniamo indietro (tornare indietro dopo 100 km non è molto bello) e ne prendiamo un altra. Era quella giusta?! Ma va laaa...dopo una discesa ci ritroviamo in una conca con la strada che diventava brecciata ed in salita. La affrontiamoa piedi e dopo 2 km ne usciamo, di nuovo in sella ci aspettano ancora dei sali-scendi sulle colline con pendenze anche del 17 %, follia!
Intanto sono le otto ed il sole inspiegabilmente ancora non ci molla. Le gambe non riescono a fare un chilometro di più e l'unico modo di affrontare le salite toste è a piedi. Ancora una collina alta, con strada sconnessa, prima di arrivare ai piedi di Siena. Ancora usiamo i piedi. Arriviamo ai piedi del miraggio, quello che ci attende è una tosta salita, ma l'ultima per oggi. La prendiamo di cuore e sotto l'incoraggiamento di Lucio riusciamo a farne un terzo. Proseguiva poi per un chilometro, lasciato sotto le suole a suon di bestemmie.
Arriviamo all'albergo alle 21. L'unica foto che sono riuscito a fare è sfuocata:
Ad attenderci il Kighi giadocciato. Cazzo è veramente una macchina quell'uomo!
Giusto il tempo di fare una doccia anche noi, e ci rechiamo alla contrada del Nicchio in cui c'è una festa, ma lì è tutto pieno.
Abbiamo fretta di mangiare per poi dormire, allora ci infiliamo in una pizzeria dove ci sbraniamo 4 pizze ed un "ciaccino" che altro non è che una fornarina con la mozzarella. Mangiati e bevuti torniamo in albergo, sono le 23:30 e domani ci sveglieremo alle 5:30, pronti a partire per le 6.
Oggi è stata una grande lezione. Buonanotte.
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