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1° tappa: Rimini-Sansepolcro 90km

1° tappa: Rimini-Sansepolcro 90km
"la più difficile" -> "solo l'inizio"

Ritrovo al porto di Rimini (faro rosso) ore 8.30 (sarebbe stato molto meglio alle 6)

Kighy in ritardo di 30 min causa piscio dal culo. Vento contro sulla marecchiese appena imboccata, cosi fino a Pennabilli (media dei 20 orari). Lo spirito é ancora alto nonostante il vento contro (non potrà essere sempre contro no ?!)
Cosa sensata sarebbe stata non andare a Pennabilli città e rimanere bassi ai piedi, raggirando le salite, ma ( con sol leone) Lax ha spinto per salire rimpiangendo amaramente la scelta poche salite dopo. Ecco i primi 100m a piedi! Già in crisi, arrivati al parchetto, il doping é stato compreso come scelta sensata e indispensabile nello sport del ciclismo. Infatti l'assaggio di CARNIDYN offerto da Luciano ha convinto Kighy e Slepko a rifornirsi in farmacia (col meraviglioso gusto di arancia rossa "fotosensibile" e dai meravigliosi contenuti organolettici) Oramai è chiaro: LA DROGA E’ BENE.
Pranzo: panini con 2etti minimi di farcitura, giusto apporto di proteine.





Collasso al parchetto. Primi deliri (ma non ultimi) di Lax, con ferma convinzione di tornare a casa e prendere la moto. Nel frattempo Strane reazioni avengono nel corpo di Luciano, il gas che non riesce ad espletare x via orale, trova 2 strade: il culo ed il cervello.

Notare la foto sopra a sinistra: Luciano ha la passera! oh ho no oh....

Ripartenza ore 14, sol leone e 34 gradi. Le prime discese confermano che il precedente guadagno di quota fù totalmente inutile.
(nota l’equazione: Penna 600m, fine discesa 300, obiettivo finale 1000= tedio).
Per raggiungere Badia il tedio cresceva assieme all'altitudine. Altri 1,5 km a piedi con riserve d'acqua agli sgoccioli ma davanti ci attendeva "l'oasi badia", nella quale c'era "l'acqua buona che scende dal monte e non si guasta".

Scoperta dell'esponente massimo del tedio: la commessa dell'alimentari di BADIA TEDIOALTO.
L è Luciano
C è la commessa tediosa

“L:Buongiorno, c’è il gatorade?
C:Non c’è?
L:Io non lo vedo.
C:Guarda lì, io non vedo. Non mi alzo, da qui non vedo…
L:Non lo trovo
C:Sento se c’è, citofono. Lo porta subito
L:Bene grazie… ops… ma all’arancio non posso berlo! mi dispiace.
C:Teniamo solo quello all’arancio perché al limone non lo vuole nessuno, hanno smesso di berlo. L:Ah sì?! scusate, arrivederci”

Ripartenza con salita continua, ma affrontabile (sempre con tedio) fino all’ultimo km dal passo (vedi foto) conquistato a piedi. Kighy aveva già dimostrato di avere le gambine buone scattando e aspettandoci in cima x 20 min.

Consci del fatto che la tappa (ritenuta + dura) volgeva al termine, affrontammo la lunga e ripida discesa con il sorriso di chi si sente già alla fine del viaggio…sbagliando.

Bell’alberghetto in stile vittoriano con spesa onesta, anche per la cena. Sansepolcro per noi rinominabile Santedio, ci ha visto a letto alle 22,30.

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